NO alla violenza di genere, l’eredità del 25 novembre

Violenza di genere, femminicidio, discriminazione, donne. Sono queste le parole chiave di un fenomeno che si insinua pericoloso nella società e miete vittime senza alcuna pietà o remora.

Ma cos’è davvero la violenza di genere? E perché c’è una data a ricordarci di combattere contro tutto questo?

Deve far male. Devono far male le botte, gli insulti, le minacce e i ricatti emotivi. Deve far male sentirsi perennemente in colpa. Deve far male non sapere cosa fare, come reagire. Deve far male non sapere se prima o poi finirà o se continuerà peggio di prima.

La violenza ha tante facce e si nasconde dietro vili giri di parole e promesse.

– L’isolamento sociale ed affettivo È VIOLENZA.

– Il ricatto emotivo È VIOLENZA.

– Gli insulti espliciti ed impliciti SONO VIOLENZA.

– Il controllo del cellulare, delle spese effettuate e degli account sulle reti sociali È VIOLENZA.

– Le minacce e il disprezzo SONO VIOLENZA.

– Il controllo del modo di vestire È VIOLENZA.

– L’indifferenza emotiva È VIOLENZA.

– L’aggressione verbale, i comportamenti dominanti (ad esempio, minacciare di porre fine alla relazione) e la gelosia SONO VIOLENZA.

  • La discriminazione sociale, sul lavoro ed economica È VIOLENZA.

Non bisogna chiudersi nel silenzio, nella paura agghiacciante che parlare possa peggiorare le cose. Come dimostra lo spot di Samsung Italia e Telefono Rosa: proprio quando una donna non parla e non esprime il suo dolore e la sua sofferenza che bisogna preoccuparsi.

Con questo spot si vuole arrivare a sensibilizzare le persone sull’argomento, perché dietro una donna che tace, c’è anche una società che le volta le spalle. Ma come il Telefono Rosa ci sono tante iniziative che aiutano donne vittime di violenza.

La stessa piattaforma open source Chayn Italia, di cui abbiamo precedentemente parlato, si occupa di mettere in comunicazione vittime di abusi, di dare loro sostegno e consigli pratici e utili per uscire da una situazione soffocante e drammatica.

 

Ma come è nata la data del 25 Novembre?

A istituire questa ricorrenza è stata l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel dicembre del 1999, approvando all’unanimità e ufficializzando la proposta fatta da un gruppo di donne attiviste, che nel 1981 si erano riunite a Bogotá in occasione dell’Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi.

È stata scelta la giornata del 25 novembre perché Minerva, Patria e Maria Teresa, le sorelle Mirabal, donne rivoluzionare che si opposero al regime del dittatore della Repubblica Dominicana Rafael Leonidas Trujillo, vennero assassinate brutalmente il 25 novembre del 1960.

violenza di genere

Le tre sorelle Mirabal

Dietro al crimine politico- le sorelle Mirabal avevano fondato un movimento rivoluzionario “14 giugno” contro la tirannia- c’è anche una violenza e discriminazione di genere. Una delle sorelle, Minerva Mirabal, aveva ripetutamente rifiutato le avance e la corte spietata del dittatore Trujillo, che non aspettava altro che riversare su di lei il suo ego ferito e rimarcare la sua superiorità e potenza.

violenza di genere

La figlia di Minerva Mirabal, Minou Tavárez Mirabal, ha raccolto l’eredità forte e coraggiosa della madre e, nonostante tutto, è diventata filologa e docente universitaria e da anni ha scelto di impegnarsi in politica.

E’ stata, infatti, vice ministro degli esteri nella Repubblica Dominicana, ha fondato il partito Option Democratica ed è stata la prima donna a essere candidata alla Presidenza del suo Paese. Dal più profondo buio possono aprirsi spiragli di luce.

E a proposito di questo, c’è un’altra storia, che ha commosso e fatto il giro del web, per la forza, il coraggio e la perseveranza della sua protagonista. Si tratta di Reshma Bano Qureshi, una ragazza indiana, sfigurata in volto dall’acido solforico. Il carnefice è stato proprio il suo fratellastro, che dopo il violento assalto è stato arrestato.

Reshma ha subito moltissime operazioni, ha il volto deturpato dalle cicatrici, ha perso un occhio.

Ma ciò che non ha perso è la forza di lottare e l’amore verso se stessa, nonostante tutto.

In un video che ha fatto il giro del mondo, mostra alle donne il suo volto, senza vergognarsene neanche per un attimo,realizzando un tutorial di make up per valorizzare al meglio il suo viso.

violenza di genere

Consigli su rossetti, eye-liner e molto di più. Il suo è un messaggio importante: #endacidsales– stop alla vendita di acido. Comprare un’arma così potente come l’acido solforico è legale, ed è un prodotto persino più economico di un rossetto o un eye-liner.

La sua è una battaglia importante. Le sue armi sono state la voglia di mettersi in gioco, la forza di non vergognarsi del proprio aspetto, la possibilità di salvare un’altra donna da un destino crudele.

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